Ponton dell’Elce o Sahara ? Un angolo di Africa ad Anguillara

Mancanza d'acqua a Ponton dell'elce Anguillara Sabazia Sahara

Continuano infiniti i disagi provocati dalla mancanza di acqua a Ponton dell’Elce. Potabilità, guasti, scarsità delle falde stanno portando all’esasperazione la martoriata popolazione dell’area periferica di Anguillara.

Nel corso di questi anni il servizio idrico di Anguillara ha manifestato tutta la sua fragilità, condizionata da vari e lunghi periodi di non potabilità dei singoli acquedotti unita alla vetustà della rete idrica esistente che continua a causare ripetuti disservizi nelle forniture e negli approvvigionamenti.

Nella continuità di tale nefasta tradizione, i cittadini di Ponton dell’Elce da molti giorni stanno sperimentando la quasi totale mancanza di acqua nelle proprie abitazioni. Una carenza che, non permettendo le più elementari attività domestiche (un filo d’acqua poche ore al giorno non dà alcuna certezza per consumo, igiene personale e preparazione del cibo, utilizzo di elettrodomestici, usi sanitari, ecc.) sta esasperando, e non poco, gli abitanti del quartiere.

Molte domande, pochissime risposte (e poco chiare)

Al disagio quotidiano si aggiunge una grande difficoltà nel segnalare i problemi.

I residenti, organizzati anche con chat e social, lamentano la mancanza di un riferimento comunale che possa dare riscontro agli utenti, fornendo una risposta chiara.

In realtà, parlando al telefono (dopo molti tentativi) con un “responsabile”, oppure dialogando con un operaio intervenuto sul posto, o anche solo ascoltando il Sindaco (prontamente intervistato dalla RAI), si passa dal generico “guasto” alla “scarsità della falda”, alla necessità di “aprire un nuovo pozzo”.

Ma sembra ci si dimentichi di altre componenti altrettanto plausibili del problema: necessità di manutenzione (pompe e filtri), verifica delle perdite, rimozione degli allacci abusivi, ecc.

Se non si conosce il problema, figuriamoci risolverlo.

Una opacità delle istituzioni che non contribuisce a rasserenare gli animi. Tanto più che i residenti hanno potuto notare la singolare coincidenza del problema idrico con l’arrivo delle bollette comunali. Dovute, per carità. Ma la puntualità del recapito delle missive stona con la carenza del servizio pagato e l’assenza delle istituzioni, lasciando l’amaro in bocca .

Ulteriore preoccupazione è data dalla inevitabile previsione di ulteriori e ancora più gravi disagi (sempre che si possa peggiorare) nei prossimi mesi estivi, in cui la richiesta idrica è storicamente massima.

A mantenere la situazione poco chiara, contribuiscono anche i molti dubbi sul teorico prossimo passaggio ad ACEA, il cui spettro pertanto continua ad aleggiare sulla nostra cittadina anche per altre note vicende idriche.

Non conosciamo mai il valore dell’acqua finché il pozzo non si prosciuga”.

Thomas Fuller, Londra 1650

Politica e acqua pubblica : una interrogazione doverosa

Indubbiamente la “sete” d’acqua delle città entra in conflitto con la loro stessa espansione: la crescita della popolazione urbana porta con sé una crescita dell’inquinamento e dell’impermeabilizzazione del suolo che blocca l’assorbimento delle acque piovane e l’impoverimento delle risorse idriche.

Adattarsi ai cambiamenti climatici e limitare l’antropizzazione selvaggia sono imperativi per una virtuosa politica locale.

I consiglieri Francesco Falconi e Leda Catarci hanno pertanto presentato una interrogazione urgente, da discutere nel prossimo Consiglio Comunale, per verificare le azioni intraprese dalla Amministrazione per risolvere il problema contingente del quartiere Ponton dell’Elce, e per conoscere le sue intenzioni sul paventato prossimo passaggio ad ACEA ATO2. Inoltre per sensibilizzarla ad una politica che possa fronteggiare le crisi idriche che diventeranno inevitabilmente più drammatiche nel corso dei prossimi anni.

Qui la nostra interrogazione del 20.05.2022.