Un simbolico massacro di alberi che non rispetta nè la pianta, nè ciò che rappresenta
Diversi possono essere i modi per celebrare il milite ignoto e chi come lui – Anguillarino – è morto in guerra.
Non crediamo che tra questi possa essere annoverato uccidere e massacrare gli alberi piantati in suo onore ed in ricordo del suo estremo sacrificio.
In memoria di ogni nostro concittadino caduto nella Prima Guerra Mondiale, venne piantato un leccio, a formare il Parco della Rimembranza.
La mano nemica stavolta non parla tedesco, non è straniera ma italiana, non ha una divisa ma la giacca e la cravatta necessarie a nascondere la sua superficialità e la sua impreparazione.
Quale dei caduti abbiamo ucciso di nuovo, quale famiglia abbiamo nuovamente offeso, quale ricordo abbiamo ferito…. Con le nostre immonde scelte?
(PS – anche gli altri alberi piantati in onore dei caduti e vilmente capitozzati qualche mese fa presentano segni di sofferenza).